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PER IL 2023 E’ PREVISTO UN RIALZO DEI VALORI DELL’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE, IN QUALI CASI?

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PER IL 2023 E’ PREVISTO UN RIALZO DEI VALORI DELL’ASSEGNO UNICO UNIVERSALE, IN QUALI CASI? 1156 0

Oltre alla rivalutazione degli importi, il progetto è di abbandonare gradualmente il parametro DSU per riprendere il quoziente familiare, perché più coerente in funzione della numerosità dei componenti il nucleo.

articolo di Stefano Ceci

Su queste pagine abbiamo già trattato dell’assegno unico universale, si è scritto della necessità di aggiornare i dati DSU al fine di aver garantito per l’anno 2023 il trattamento in maniera commisurata ai propri indicatori, così come ci si è soffermati sui limiti dell’ ISEE precompilata. Proseguendo sulla linea dell’informazione indirizzata all’assegno unico universale, oggi ci soffermeremo sugli importi dell’assegno per l’anno 2023.         

Le novità sono diverse alcune davvero nuove altre lo sono di meno, ad esempio, l’art. 65 della legge di Bilancio 2023 (legge n. 197/2023) reca alcune novità alla disciplina dell'assegno unico e universale per i figli a carico, del D.Lgs. n. 230/2021, rendendo permanenti, al fine della misura dell'assegno, le equiparazioni, già previste fino al 31 dicembre 2022, rispettivamente: tra il figlio minorenne a carico e il figlio maggiorenne disabile e a carico; tra il figlio minorenne a carico e disabile e il figlio di età inferiore a ventuno anni, sempre disabile e a carico.

C’è poi la proroga, nell'ambito dell'istituto, di un ulteriore beneficio con riferimento ai figli a carico con disabilità, questo nell'ambito dei nuclei familiari rientranti in una determinata fattispecie, introducendo un incremento dell'assegno con riferimento ai figli di età inferiore ad un anno ovvero, in una determinata ipotesi, di età inferiore a tre anni.

Venendo poi alle vere novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023, si chiarisce che la misura di base dell'assegno per ciascun figlio maggiorenne a carico e disabile viene equiparata in via permanente a quella generale prevista per ciascun figlio minorenne a carico. In questo caso la novità non è il provvedimento ma la decorrenza, che era in origine prevista in via transitoria fino al 31 dicembre 2022 ed invece, viene stabilizzata.

In base a tali importi, la misura dell'assegno - salve le eventuali riduzioni in relazione ai valori dell'ISEE - sarebbe stata pari, nel gennaio 2023, a 165 euro fino al compimento del ventunesimo anno di età del figlio disabile maggiorenne ed a 85 euro in caso di figlio disabile di età pari o superiore a ventuno anni.

Così come la maggiorazione dell'assegno prevista per ciascun figlio minorenne a carico e disabile viene estesa in via permanente per i figli maggiorenni - a carico e disabili - di età inferiore a ventuno anni. Anche in tal caso, l'equiparazione è già stata prevista in via transitoria fino al 31 dicembre 2022 - si prevede fino a tale data un importo aggiuntivo per i nuclei familiari con almeno un figlio a carico con disabilità e rientranti nell'ambito di applicazione della maggiorazione temporanea di cui all'art. 5 del D.Lgs. n. 230/2021, e successive modificazioni. L'importo aggiuntivo è pari a 120 euro mensili. Si ricorda che la suddetta maggiorazione temporanea, in base al art. 5 del D.Lgs n. 230/21, ha natura decrescente, essendo il relativo importo ridotto a due terzi a partire dal 1° gennaio 2023 e ad un terzo per il 2024 e per i mesi di gennaio e febbraio del 2025 (dal mese di marzo 2025 la maggiorazione cessa).

Altra novità è che a decorrere dal 1° gennaio 2023, la maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli pari a 100 euro mensili per nucleo, già riconosciuta per il 2022, sarà incrementata del 50% portandola a 150 euro.

Veniamo all’ambito di applicazione delle due novità.

L'importo aggiuntivo spetta qualora sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  1. valore dell’ISEE del nucleo familiare non superiore a 25.000 euro;
  2. che sia stato effettivamente percepito, nel corso del 2021, l’assegno per il nucleo familiare, in presenza di figli minori;

Si introduce, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, un incremento della misura dell'assegno pari al 50 per cento (commisurato sull'assegno al netto dell'eventuale maggiorazione temporanea suddetta) - per ciascun figlio di età inferiore ad un anno, oppure di età inferiore a tre anni nel caso in cui l'ISEE del nucleo familiare sia inferiore o pari a 40.000 euro e nel nucleo medesimo vi siano almeno tre figli.

Per i nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza, la misura dell'assegno unico e universale per i figli a carico è determinata secondo uno specifico criterio di calcolo.

In particolare, ai sensi dell'art. 7, comma 2, del D.Lgs. n. 230/2021, l'importo del reddito di cittadinanza e della quota di integrazione del medesimo - la quale rappresenta, nel caso in esame, l'istituto dell'assegno - è determinato sottraendo dall'importo ipotetico complessivo costituito dalla somma del reddito di cittadinanza già spettante e dalla misura dell'assegno unico, la quota del reddito di cittadinanza relativa ai figli facenti parte del nucleo familiare.

Sulla base dell'attività di monitoraggio finanziario svolta dall'INPS, l’art. 65 provvede alla riquantificazione degli oneri finanziari derivanti dall'applicazione dell'istituto dell'assegno unico e universale: ovvero da 345,2 milioni a 409,2 mln di euro per il 2023, da 457,9 milioni a 525,7 mln di euro per il 2024, da 473 milioni a 542,5 per il 2025.

Altra novità è che dal prossimo anno non sarà più necessario fare domanda per l'assegno unico a meno che non ci siano variazioni dei requisiti della famiglia ovvero: maggior numero di figli, raggiungimento dell'età che li esclude dall‘accesso (22 anni) modifica dell’ISEE cioè variazioni di reddito o del patrimonio del nucleo familiare.

Le istruzioni in materia sono state pubblicate dall'INPS nella circolare 132 del 15 dicembre 2022.

Altro aspetto è la rivalutazione, l’assegno unico, come le altre prestazioni INPS, è correlato all'andamento dell'inflazione. Quindi visto il recente forte innalzamento dell'indice dei prezzi degli ultimi mesi, a gennaio 2023 l'importo mensile sarà rivalutato almeno del 9% (ipotesi di tasso a annuale 2022), anche senza alcuna modifica normativa.

Il valore dell'assegno unico mensile dovrebbe passare quindi da 175 euro a 196 euro, per le famiglie con ISEE a 15mila euro, da 50 a 55 euro mensili, per chi ha un ISEE superiore a 40mila euro.

Anche le soglie ISEE di accesso saranno rivalutate.

C’è in corso infatti, un piano strategico per la natalità che vedrà in campo diverse misure concrete tra cui anche la revisione dell’assegno familiare. L'assegno unico secondo il nuovo Governo non aiuta a sufficienza le famiglie più numerose, quindi c’è l’impegno di rendere il sostegno proporzionale al numero dei figli: forse mettendo in secondo piano il fattore ISEE, che alcuni giudicano non ben calibrato. E’ preferibile parlare quindi di quoziente familiare con la valutazione del reddito complessivo parametrato al numero dei componenti.

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