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PRIMI INDIRIZZI DELLA RIFORMA FISCALE

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:  l Ministro dell’Economia e delle finanze Daniele Franco ha ribadito che il disegno di legge delega della riforma fiscale sarà presentato nella prima decade del mese di settembre. Una parte importante della riforma sarà dedicata, come richiesto dall’Europa, al contrasto dell’evasione fiscale.

Il piano è estremamente ambizioso e il Governo punta al recupero di più di 12 miliardi in tre anni. Alcune indicazioni in proposito giungono dal paragrafo 2.14 del documento elaborato congiuntamente dalle Commissioni Finanze di Camera e Senato.

La digitalizzazione del fisco contro l’evasione fiscale

Al fine di perseguire con successo il nuovo obiettivo, le Commissioni hanno indicato quale mezzo principale la digitalizzazione del fisco. Le Commissioni ritengono infatti che la digitalizzazione del fisco sia stato lo strumento maggiormente efficace nel contrasto all’evasione fiscale, e supportano l’approccio strategico esplicitamente contenuto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che vede nella digitalizzazione l’investimento più potenzialmente redditizio all’interno dell’Amministrazione Finanziaria, assieme a quello volto a dotarla delle competenze tecniche necessarie per metterlo adeguatamente a valore.

Le Commissioni invitano poi il legislatore a valutare con attenzione l’impatto del meccanismo dell’inversione contabile. L’indicazione è interessante, ma deve essere considerato che la Commissione europea ha consentito l’estensione di tale meccanismo subordinandola a una espressa richiesta e alla concessione di apposita autorizzazione. Pertanto, dovrà tenersi conto che non sarà consentito derogare a regime alle ordinarie modalità di assolvimento dell’imposta.

Attenzione alla privacy

Un tema estremamente delicato affrontato dalle Commissioni riguarda quello della privacy la cui osservanza ha in molti casi impedito, in passato, un deciso contrasto all’evasione fiscale. Le Commissioni hanno osservato che la riforma fiscale dovrà essere conforme ai principi e alle disposizioni del Regolamento UE n. 2016/679 sulla protezione delle persone fisiche con riguardo ai dati personali. Tuttavia, dovranno essere introdotte misure di limitazione proporzionate con l’intento di salvaguardare importanti obiettivi di interesse pubblico, tra cui non può non considerarsi il contrasto all’evasione fiscale.

Compliance fiscale per limitare l’evasione

Il legislatore intende poi contrastare l’evasione fiscale ricorrendo sempre di più alla compliance. Le Commissioni Finanze fanno l’esempio degli indicatori sintetici di affidabilità fiscale, che pure prevedono un meccanismo di premialità che però, a detta delle stesse Commissioni, è insufficiente. Tale meccanismo strutturale “non ha avuto adeguata realizzazione” nel caso degli ISA.

In relazione alla funzione dei CAF o dei professionisti dell’area economica le Commissioni raccomandano meccanismi più cogenti, che includono la concessione di forme di certificazione del rispetto delle obbligazioni tributarie in base alle quali riconoscere in maniera automatica benefici quali, a titolo esemplificativo, riduzioni dei termini di controllo e accertamento e dei tempi di rimborso fiscale.

Il documento elaborato dalle Commissioni contiene un passaggio estremamente importante dove sembra voler escludere l’irrogazione di sanzioni nei casi di omesso versamento dovuti a carenza di liquidità.

Inoltre, viene giudicata positiva l’esperienza passata della rottamazione delle cartelle esattoriali. Ciò in quanto la misura, cancellando sanzioni e interessi, è finalizzata a favorire l’adempimento. Questa indicazione è estremamente utile se si considera che dal 1° settembre 2021 dovrebbe riprendere la notifica delle cartelle di pagamento. In particolare, dovrebbero essere notificati 60 milioni di atti la cui gestione sarà estremamente complicata non solo per i contribuenti, ma anche per i locali uffici.

Sotto questo profilo, tenendo appunto in considerazione il giudizio positivo del documento, sarebbe opportuno prevedere un meccanismo analogo in grado di attribuire un beneficio non solo ai contribuenti, ma anche ai locali uffici che sicuramente non sarebbero in grado di gestire una mole di lavoro co

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