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NELLA MANOVRA DI BILANCIO UN’IMPORTANTE IPOTESI DI ESENZIONE IMU

Nella Legge di Bilancio viene prevista l’esenzione dall’IMU per compensare (parzialmente) coloro che non riescono ad ottenere la piena disponibilità dell’immobile su cui grava l’IMU.

Siamo ancora agli albori del provvedimento, per questo saranno possibili integrazioni e modifiche di ogni genere, però ho ritenuto utile presentare una bozza della norma che, se andasse in porto, sarebbe destinata a lenire ancorché parzialmente i disagi sofferti da coloro che pur avendone la proprietà, non riescono a venire in possesso di un immobile occupato.

La prima circostanza che occorrerà dimostrare sarà, l’occupazione dell’immobile soggetto ad IMU da parte di altro, tale circostanza sarà opponibile al Comune solo dopo aver denunciato tale evento presso le competenti autorità.

Vediamo nel concreto a cosa ci si riferisce.

Si potranno attuare una delle azioni di seguito riportate oppure anche più di una, in quanto l’una non esclude l’altra.

  1. querela per il reato di invasione di terreni o di edifici
  2. promuovere in tribunale l’azione per la reintegra del possesso presso il tribunale
  3. un’azione di rivendicazione.

La querela per invasione è fondamentale per permettere di avviare le indagini da parte delle stesse autorità e, quindi, procedere all’eventuale rinvio a giudizio dell’occupante, a cui il giudice potrà poi comminare una pena o una sanzione, a seconda dei casi. Però bisogna sapere che, la querela non permette al giudice di ordinare all’occupante di rilasciare l’immobile in favore del legittimo proprietario.

Da questo deduciamo che la querela permetterà di non pagare l’IMU ma non ci permetterà di avere in dietro il nostro immobile.  Se dunque il procedimento che abbiamo ora anticipato sembra essere sufficiente per ottenere l’esenzione IMU per gli immobili occupati, ciò non vale per consentire di rientrare in possesso dell’immobile in questione.

Per ottenere la restituzione dell’immobile bisogna infatti avviare un’azione di reintegrazione, da avviarsi entro un anno dalla data dell’occupazione. 

Una volta ottenuta la sentenza di reintegra del possesso, nel caso in cui l’occupante si rifiuti ancora di rilasciare l’immobile si dovrà procedere con l’esecuzione forzata.

Può capitare che sia spirato il termine per esercitare l’azione possessoria, in questo caso, si potrà procedere comunque con un’azione di rivendica della proprietà.

Ricordo che l’azione di rivendicazione non è soggetta a prescrizione e contrariamente all’azione di reintegrazione ( a cui può accedere anche il possessore del bene immobile) può essere avanzata solamente da colui che dimostra di essere il proprietario del bene.

Concludendo, nelle more dell’iter parlamentare della norma agevolativa, sarà bene, per chi fosse incorso nella sventurata ipotesi di aver l’immobile di proprietà abusivamente occupato, valutare nel la migliore strategia, utile ad ottenere sicuramente i benefici fiscali ma, soprattutto nel più breve tempo possibile il rilascio dell’immobile.