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L’Assegno Unico Universale stenta a partire

L’INPS, con il comunicato stampa del 21 Febbraio 2022 fa il punto sulle domande trasmesse per l'Assegno Unico Universale, evidenziando un dato sorprendente e cioè che le richieste risultano ancora largamente inferiori alle previsioni, infatti a fronte di 7 milioni di famiglie e 11 milioni di minori beneficiari, le domande inviate all'INPS sono pari solo a 2.280.705, per un totale stimato di 3.801.040 figli.

 Per ricevere già da Marzo il pagamento dell’importo spettante, in continuità con quanto riportato nella busta paga fino al mese di Febbraio 2022, il termine è il 28 Febbraio 2022, se la domanda la si presenterà dopo e comunque prima del 30 Giugno 2022, è vero che non si perderà nulla però la busta paga rimarrà sicuramente più "leggera" in attesa dell'integrazione da parte dell'INPS. 

E’ dunque necessario chiarire che chi presenterà la domanda entro il 28 Febbraio, sarà certo di avere nel periodo (fa sapere l'INPS) tra il 15 ed il 21 Febbraio gli importi spettanti, che altrimenti cesseranno di essere presenti nella busta paga relativa al mese di Marzo 2022.

 Con ogni probabilità sarà stato il termine lungo al 30 di Giugno a non far scattare le domande in massa. E’ nostro compito perciò, sollecitare i cittadini a tenere presente che gli effetti di questo "lassismo" sono destinati ad impattare in maniera "pesante" sulle buste paga dal mese di Marzo, perché se non si presenta la domanda di Assegno Unico in tempo, si dovrà inevitabilmente sottrarre dalle disponibilità economiche del mese di Marzo l’importo sino ad oggi riconosciuto mensilmente in busta paga, ad esempio le detrazioni Fiscali e gli ANF, aboliti appunto dal 1° marzo 2022 e che se non si provvederà alla presentazione della domanda entro il 30 Giugno 2022, si perderà anche il diritto all'ottenimento degli arretrati per il periodo marzo - giugno.