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IN DIRITTURA D’ARRIVO IL DECRETO PER LE CESSIONI MULTIPLE

La cessione multipla continua ad essere la vicenda che tiene banco …. fra i banchi del Parlamento! Si è capito che la questione non è solo tecnica ma anche politica ed i nodi (numerosi) da sciogliere sono ancora li, fermi al palo.

L’ipotesi ormai acclarata è che le cessioni siano destinate ad aumentare fino ad un massimo di tre. Altro elemento dirimente sarà la soggettività dei cessionari che potranno, per le cessioni oltre la prima, essere esclusivamente soggetti vigilati dalla Banca d’Italia e società o veicoli dei gruppi bancari. Altro elemento caratterizzante del nuovo provvedimento è una sorta di certificazione di qualità del credito fiscale.

Se così sarà le operazioni potranno arrivare ad avere fino a 4 certificazioni, due “tecniche” e due “fiscali”.

Le complicazioni per il bollino di certificazione, vanno anche oltre il provvedimento in se, abbracciando la sfera della privacy, infatti uno dei principali elementi di novità della certificazione che sarà a valle dei controlli dell’Agenzia delle entrate, è la possibilità di consentire la tracciabilità del credito.

Essendo una novità in senso assoluto, richiederà adeguamenti non solo normativi ma soprattutto relativi ai software di gestione che al momento ne sono sprovvisti.

Rimanendo poi in tema di privacy del soggetto che cede in origine il credito fiscale e che poi deve risultare “ricostruibile” in tutto il percorso delle varie cessioni, sembrerebbe che il tassello non sia ancora al suo posto, infatti si è ancora in attesa del parere del Garante per la Privacy, aspetto questo che avrebbe impatti determinanti sui tempi.

Ma la sfera d’intervento della certificazione di qualità va anche oltre, ad esempio dovrebbe poter garantire di avvalersi del credito fiscale sottoposto al sequestro anche negli anni successivi alla maturazione, opzione ragionevole per chi lo acquistato rischiando di perderlo nelle more dell’eventuale dissequestro.

Rimanendo in abito frodi ed effetti collegati, è ancora aperta la questione della responsabilità per coloro che acquistano crediti in origine viziati da frode od ancora dei crediti fiscali inesistenti.

Aspetti questi con evidenti implicazioni di tipo penale, che se inserite in tutta fretta nel Milleproroghe rischiano di generare problemi su problemi, vanificando ancora una volta il recupero di un provvedimento che tanto ha fatto parlare di se (nel bene e nel male).